mercoledì 24 marzo 2010

TERRAMOTO, l'Opera Letteraria...

Scrive l’Autore, Massimiliano De Cristofaro

Non amo la carità…
Cari Amici, non ho avuto il tempo di riflettere, ho solo pensato, a senso unico.
La mia è una proposta sincera, disinteressata, volta al raggiungimento di un obiettivo comune, ovvero, aiutare il prossimo.
In questo caso “il prossimo” è un giovane Aquilano e la figlia del collega Sergio Mencacci (da poco venuto a mancare), la piccola Chiara.
Vi espongo la mia idea…
Nel libro TERRAMOTO, fra le tante importantissime testimonianze di prestigio c’è un bell’intervento di Sergio Mencacci.
Ho rinunciato -da contratto- ai diritti dell’Opera, se non quelli propriamente Intellettuali, così da essere alla “pari” di chiunque…
Chiunque vorrà acquistare un libro (€ 15,00) o più libri, in realtà farà una “donazione” che verrà divisa tra il giovane Aquilano e Chiara, la figlia dell’Amico Sergio, senza partecipare ad una classica “colletta” che, a mio umile avviso, è molto umiliante nella “forma”, sebbene nel principio sia una grande iniziativa. Chiunque acquistando il libro TERRAMOTO, parteciperà attivamente nel futuro di questi due giovanissimi già duramente colpiti dalla vita nella vita ed in cambio, avrà un ricordo “tangibile” di Sergio ed un mio personale contributo culturale, dedicato in Onore a chi soffre e a chi, purtroppo, ci ha lasciato. Personalmente acquisterò 100 copie del mio libro e questo sarà il mio particolare, vero contributo in questa giusta, quanto terribile causa e li regalerò agli Amici di Sergio…in questo modo potrò contribuire magari agli studi della piccola Chiara e del giovane Aquilano a cui il terremoto del 6 aprile 2009 ha perso tutto, affetti e beni. A Chiara arriveranno i “proventi” della partecipazione del Padre, nessuna carità quindi alla figlia di un Uomo perbene, nessuna colletta per un giovane Aquilano, siamo Italiani, siamo un popolo abituato a lavorare, a costruire e a ricostruire, anche nei momenti peggiori, non ci devono regalare nulla, noi le nostre cose ce le guadagniamo e a volte le regaliamo, siamo fatti così…